<%@LANGUAGE="JAVASCRIPT" CODEPAGE="1252"%> Assisi Patrimonio Mondiale - Assisi nel giorno della memoria

Una testimonianza toccante, quella di Edith Bruck, scrittrice e sceneggiatrice di successo, nata in Ungheria da una famiglia ebraica. Ha subito le discriminazioni razziali e la deportazione quando aveva 12 anni. E’ sopravvissuta ad Auschwitz, dove ha perso genitori e parenti. Nel 1954 è arrivata in Italia e qui è restata dedicandosi agli studi che il nazismo gli aveva impedito, ponendosi come obiettivo primario quello di mantenere viva la memoria della shoah. I suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo.

Ha tracciato una parte della sua storia, lasciando letteralmente senza fiato la gremitissima platea della Sala della Conciliazione del Palazzo Municipale, composta da studenti del territorio e cittadini presenti per assistere alla rievocazione della “Giornata della Memoria”, organizzata dall’Ufficio per il Sostegno alle Nazioni Unite – Unesco del Comune di Assisi.

La Bruck ha raccontato quando è stata prelevata dalla polizia ungherese per essere trasferita in un campo di sterminio in Polonia, le terribili giornate ad Auschwitz, le privazioni, gli insulti, le percosse, le torture psichiche e fisiche, le uccisioni. La sua testimonianza è stata talmente partecipata che in platea è scesa un’attenzione ed un silenzio mai registrati sino ad ora.

Dopo il suo intervento, i ragazzi (studenti delle scuole Medie Assisi 1 e Assisi 3, del Liceo Scientifico, dell’Istituto “Marco Polo”, del Liceo Classico “Properzio”) l’hanno tempestata di domande finalizzate alla conoscenza di maggiori particolari e dello stato d’animo che si può provare davanti a drammi così sconvolgenti per l’umanità.

Di grande significato ed emozione è stato anche l’intervento di Graziella Viterbi che durante la guerra è stata rifugiata ad Assisi ed ha vissuto intensamente quei difficili anni, in parte raccontati con appassionata e puntuale memoria dallo scrittore Paolo Mirti (anche lui assai applaudito dalla platea) nel libro “La società delle mandorle”.

All’incontro, coordinato da Adriano Cioci, è intervenuto anche il vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino. In apertura della manifestazione l’assessore alla pubblica istruzione e delega Onu, Maria Aristei Belardoni, ha voluto rimarcare: “Assisi vuole ricordare la shoah in modo semplice ma significativo, secondo il ruolo che compete ad una città che ben si può definire faro illuminante nel campo dei diritti umani e della solidarietà”.

Il “giorno della memoria” assume per Assisi un significato particolare. Infatti, negli ultimi anni della guerra, la città ha scritto uno dei capitoli più coraggiosi ed emozionanti della propria storia. Diverse migliaia di ebrei, provenienti da tutta Italia vi trovarono rifugio e furono salvate dalle deportazioni, dalla prigionia e dalla morte, grazie alla collaborazione delle istituzioni religiose e di numerosi cittadini. Figure importanti, come quella del vescovo mons. Giuseppe Placido Nicolini, don Aldo Brunacci, padre Rufino Niccacci, suor Giuseppina Biviglia, don Rufino Catanossi oltre ad imponenti figure istituzionali, come quella del podestà Arnaldo Fortini, e di cittadini come Luigi e Trento Brizi, insieme a tanti altri, firmarono pagine cariche di eroismo.


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