Carissimi  miei concittadini,

mai come ora sento il bisogno di raggiungervi per condividere un tempo che mai ci saremmo aspettati di affrontare. Un nemico invisibile ha sconvolto le nostre vite, i nostri pensieri di futuro, le nostre attività istituzionali e lavorative, ha generato paura per noi e i nostri cari, e un senso generale di totale smarrimento. Pur nella preoccupazione, dobbiamo cercare di vedere questa grande prova con sguardo profetico: in questi giorni di Pasqua avremmo avuto santuari, vie, piazze, strutture stracolme di persone, invece ci troviamo dentro una Assisi vuota che ci appare surreale nella sua grande bellezza quasi priva di vita. Pensiamo anzitutto ai nostri concittadini che stanno vivendo la prova del COVID-19 nella loro vita e negli affetti più cari, riconoscendo in loro tutti coloro che, in Italia e nel mondo, hanno sofferto direttamente questa pandemia: la bella notizia, in questa Pasqua diversa, è che abbiamo oggi ben 6 persone guarite su solo 30 casi positivi dall’inizio dell’emergenza. Una buona notizia, che auspico rassereni i cuori e infonda speranza in tutti voi.

Cominciamo ora, insieme, sobriamente, umilmente, a pensare al futuro: so che è faticoso, ne sento io per prima tutto il peso. Ma non possiamo abbandonarci allo smarrimento: oggi è Pasqua! È la festa della luce che vince le tenebre, della vita, del coraggio e della speranza che vincono la paura. Ricominciamo dall’amore di San Francesco che, spogliandosi di tutto, è diventato un gigante della Chiesa e della spiritualità universale, e ha reso grande la nostra Città, nei secoli, nella storia e nell’immaginario collettivo. Ora più che mai Assisi, città del patrono d’Italia, sarà emblema di speranza e di rinascita per il mondo: nell’autenticità del messaggio francescano possiamo ritrovare la forza della vita vera attraverso la solidarietà e l’opzione preferenziale per i poveri e i bisognosi.

Oggi il nostro prossimo è il vicino di casa, chi è malato, chi è solo: sentiamoci tutti al servizio di una Città che deve trovare la forza di rinascere come ’sole che sorge’ per l’Italia tutta. Perché Assisi, non appena sarà possibile, ripartirà per prima e con la forza che le deriva dall’essere la città di San Francesco, città-messaggio per l’intera famiglia umana, prescelta da Papa Francesco anche per cambiare l’economia globale, che ora sta dimostrando tutta la sua fragilità. In questa emergenza sanitaria, economica e sociale io come Sindaco, e l’Amministrazione tutta, vi chiediamo di essere protagonisti del nostro futuro: solo insieme, con la solidarietà, la coesione sociale, rendendoci una unica famiglia, come comunità unita e solidale, riusciremo a vincere questa sfida e a rinascere più forti. Accompagno questo mio auspicio con le parole che ci piace attribuire a San Francesco benedicente Assisi poco prima del Transito

Assisi avrà guai, ma non perirà mai!

Auguro a tutti voi, alle vostre famiglie e ai vostri cari, una Pasqua di salute e di speranza.

Con profondo amore e fiducia incrollabile in tutti Voi, cittadini di Assisi

Stefania Proietti

Sindaco di Assisi