Il consiglio comunale ha approvato ieri sera la riduzione del 14 per cento della Tari (la tassa sui
rifiuti) per tutte quelle utenze non domestiche che a causa dell’emergenza sanitaria sono state
costrette a sospendere l’attività in applicazione dei provvedimenti governativi adottati durante il
lockdown; nella stessa seduta l’assemblea municipale ha deciso di non aumentare la Tari per i
cittadini. Bocciato per motivi contabili l’emendamento presentato dal capogruppo di FdI Moreno
Fortini che aveva proposto lo sconto del 30 per cento.
Sono stati così accolti gli orientamenti della giunta che nella delibera della settimana scorsa aveva
stabilito di andare incontro alle esigenze della comunità già colpita dagli effetti della pandemia.
In sostanza per l’anno 2020 il Comune ha voluto sostenere concretamente pubblici esercizi,
ristoranti, alberghi, agriturismi, aziende, che per forza maggiore hanno dovuto subìre una chiusura o
una sospensione della produzione.
La misura ha un costo, di 420 mila euro che sono stati recuperati dai fondi del bilancio comunale,
costo che si va ad aggiungere quasi per la stessa cifra, circa 440 mila euro, per non aumentare la
Tari ai cittadini che anche quest’anno non saranno costretti a pagare di più rispetto al 2019. Per la
verità la tassa sui rifiuti anche l’anno scorso non subì aumenti perché il Comune si accollò con le
proprie casse la differenza che avrebbe dovuto pagare la collettività considerato l’incremento del
costo del servizio.
Il dibattito in consiglio è stato lungo e articolato, l’opposizione ha criticato la percentuale del 14 per
cento di riduzione della Tari, proponendo almeno il 30% perché le attività sono state chiuse per 4
mesi per cui il sostegno dell’amministrazione sarebbe dovuto essere corrispondente. Su questa
posizione il capogruppo del M5S Fabrizio Leggio, il capogruppo di FdI Moreno Fortini, il
capogruppo di Bartolini Sindaco Giorgio Bartolini, il capogruppo di Uniti per Assisi Antonio
Lunghi e il consigliere Ivano Bocchini.
Il sindaco Stefania Proietti ha spiegato che “per motivi puramente contabili e non certo per volontà
dell’amministrazione abbiamo optato per la riduzione del 14% sulla Tari, percentuale che è reale
perché incide su tutta la tassa e non solo sulla parte variabile, e comunque garantisce l’equilibrio di
bilancio. La crisi economica, una tempesta perfetta, colpisce le attività produttive legate al turismo e
all’indotto, le famiglie ma anche le casse del Comune, di ogni Comune d’Italia, che non si trova più
gran parte delle entrate extratributarie ed è ancora in attesa di trasferimenti statali significativi.
Come amministratori abbiamo voluto dare un segno consistente e tangibile agli imprenditori e ai
commercianti dal momento che non avendo potuto lavorare non hanno incassato e quindi non è
giusto che paghino la tariffa sui rifiuti piena come se nulla fosse accaduto. Un sostegno a chi
produce, a chi movimenta l’economia perché a rischio ci sono i posti di lavoro”.
Il secondo segnale arrivato dall’amministrazione è di non gravare sui cittadini: anche quest’anno la
Tari per le famiglie non subirà alcun aumento. La differenza che i residenti avrebbero dovuto
pagare per la tassa sui rifiuti se la accolla il Comune, recuperando il denaro sempre dai fondi del
bilancio comunale.
“Uno sforzo – ha spiegato il sindaco – che testimonia la responsabilità di questa amministrazione
nell’andare incontro alle esigenze della comunità, e alla linea adottata nel cercare di non appesantire
i bilanci delle famiglie tanto è vero che in questo comune non è stata introdotta l’addizionale Irpef”.
Con l’approvazione in consiglio comunale del “pacchetto” Tari, gli uffici procederanno all’invio
degli avvisi di pagamento redatti in tre rate, la cui prima scadenza è fissata al 30 novembre
prossimo, poi al 31 gennaio 2021 e al 15 marzo, con la facoltà di pagare in un’unica rata entro il 16
dicembre 2020. Inoltre lo sconto verrà applicato in modo diretto senza la necessità che gli utenti
compilino apposita modulistica, questa scelta è stata adottata per ridurre il più possibile la
burocrazia che già paralizza le imprese.